Da Marzio e Richi pugni di cui andare fieri

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17.12.2019 10:32 Uhr
Marzio Mellini, laRegione

Verdetto di pareggio (leggermente penalizzante) sia per Franscella sia per Silva, impegnati in una riunione di Friborgo densa di emozioni
  
Era una serata speciale, densa di significati, e i due ticinesi protagonisti del Boxing Gala di Friborgo l'hanno decisamente onorata. Pareggio, sia per Ricardo Silva, invitato dell'ultim'ora per sostituire Hakobyan contro il quale aveva difeso con successo il titolo svizzero welter che ancora detiene, sia per Marzio Franscella, messo a dura prova dal serbo Geard Ajetovic in una serata intrisa di ricordi e di emozioni forti per il ricordo di Alfredo Farace, il suo allenatore di lungo corso deceduto lo scorso 15 novembre. Colui al quale, nella testa del pugile di Minusio, in fondo il match era dedicato. Per quanto il verdetto possa essere discutibile, sia per Marzio sia per 'Richi', i rispettivi incontri li hanno posti di fronte a pugili esperti e di livello, ragion per cui il pareggio decretato dai giudici va salutato positivamente, al netto della punta di rammarico per una vittoria che pareva essere... nei guantoni sia dell'uno sia dell'altro

Richi, colpi a segno e match molto solido

Ricardo Silva ha avuto solo quattro giorni per preparare l'incontro con il venezuelano di stanza a Valencia Kelly Figueroa, pugile mancino al quale il ticinese ha assestato qualche colpo pulito andato a segno, mettendo in luce quel talento che gli è sempre stato riconosciuto e che continua a contraddistinguerne la boxe. Alla luce della preparazione ridotta all'osso, che manco può definirsi tale, il pareggio è un buon risultato, anche se l'impressione che Richi avesse fatto qualcosa in più resta, a detta di più di un addetto ai lavori. Proprio in virtù del numero e della qualità dei colpi assestati.

Per te, Alfredo

Era la serata del ricordo, del commiato, delle emozioni e delle lacrime, per il clan Franscella, Marzio in testa. Ebbene, Marzio ha onorato la memoria del suo maestro, colui che il match di Friborgo e l'avversario aveva scelto e voluto, e inizialmente preparato, prima di soccombere alla malattia. Un rivale forte, insidioso, esperto e tecnicamente valido, già campione europeo Wbo nel 2012 e 2013, anno in cui ha vinto il titolo internazionale Ibf dei supermedi, contro il quale il 30enne ticinese – 9 incontri e 9 vittorie nel palmarès da 'pro' – a tratti ha sofferto, altri ha dominato, dando l'impressione di poterla portare a casa, in virtù di una boxe d'attacco, e per questo non priva di rischi. I giudici hanno decretato un pareggio che tutto sommato è un verdetto accettabile, anche perché non macchia il percorso da professionista di Franscella, il quale prosegue con il percorso netto iniziato con Alfredo Farace. A Friborgo, accompagnato e sostenuto dallo scatenato tifo di un nutritissimo seguito di amici che merita tanti applausi quanto ne ha ricevuti il loro pupillo sul ring, ha gettato un primo paletto ben piantato in terra, in attesa di sapere come e con chi proseguire la carriera, nel 2020. Al termine, gli abbracci di rito, con quelle lacrime dei membri della grande famiglia del Boxe Club Ascona che sono il naturale sfogo di chi ieri si sono stretti in un lungo e toccante abbraccio, per un ultimo saluto a un amico che non c'è più.


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